Dopo un paio di mesi eccomi qui con qualche aggiornamento su quanto accaduto. Vista la situazione anormale dovuta al virus, molti dei piani originali per questa stagione sono saltati e vi è stato un susseguirsi di annullamenti di gare fino alle ultime settimane, così che ormai a livello internazionale non avrà luogo praticamente nessuna gara importante. Nonostante ciò si spera che in autunno almeno a livello nazionale vi saranno alcune occasioni per verificare la propria forma e con l’euromeeting in Repubblica Ceca a fine ottobre, spero di potere comunque respirare un po’ di aria internazionale.
Nonostante questi cambiamenti negativi, ho avuto diversi feedback positivi nelle ultime settimane. Dopo i due mesi di aprile e maggio durante i quali si trattava di ripartire dall’infortunio e svolgere un processo di riabilitazione con allenamenti alternativi, sono ora in grado di allenarmi normalmente a corsa.
Come diversi sanno, non sono un grandissimo appassionato di allenamenti alternativi, soprattutto nella bella stagione quando potrei correre ovunque, allenarmi quindi solo sulla bici da corsa e sulla bici da spinning non è stato così facile, ma una volta preso il ritmo, ho saputo apprezzare anche queste attività. Ho così accumulato tante ore di allenamento girando un po’ il Ticino e non solo, e sulla bici da spinning ho provato a riprendere un po’ di intensità con degli intervalli. Il culmine di questo periodo è stata la decisione di tentare il progetto Sagno-Pontresina in bici. È una di quelle idee che mi vengono spesso in mente, ma che poi difficilmente si realizzano in un periodo normale di allenamenti. Quest’anno mi sono però detto che se non ci avessi provato stavolta, non l’avrei mai fatto. Infatti, ho fatto così tanta bici come non mai, anche se partendo da zero non è difficile, e dire che fosse così tanta è poi azzardato, e la decisione finale di partire l’ho poi presa solo una o due settimane prima di farlo. È stata un’esperienza particolare e molto dura, ci sono stati più momenti in cui pensavo di non farcela.
Mentalmente mi ero detto che dovevo poi salire solo due volte ed era fatta, ma già l’inizio della prima salita al San Bernardino, dopo 100km e più di 3 ore in pianura, è stata una botta non da poco e ho dovuto fermarmi a mangiare del pane scendendo dal passo verso nord. In seguito mi sono ripreso e la prima parte di salita fino a Filisur sembrava andare bene ed ero nuovamente convinto di farcela, ma poi salendo verso Bergün mi sembrava più di scivolare indietro piuttosto che di salire, anche mangiando un farmer e un gel a Bergün mi sembrava di non avere ingerito niente, ma una volta a Preda, ultima possibilità di salire sul treno, ho deciso di continuare, e pian piano mi sono reso conto di farcela. La discesa dall’Albula e la pianura fino a Pontresina sembravano non finire mai, ma dopo 10 ore e mezza di pedalata, 230km e 4’5oo metri di dislivello ce l’ho fatta ad unire i due luoghi dove sono cresciuto. E questo 29 maggio è stato anche l’ultima volta che ho usato la bici per fare allenamento…
Da fine aprile ho infatti iniziato a riprendere un po’ la corsa, partendo da 10-15′ e aumentando di cinque minuti ogni due o tre giorni quando andavo di nuovo a correre. Un passo alla volta sono riuscito a tornare a correre sempre più a lungo e così per inizio giugno ero pronto per correre di nuovo abbastanza durante il mio soggiorno a Pontresina.
Durante il mese di giugno con la nazionale era organizzato un Stützpunkt, così che avevamo regolarmente allenamenti di C.O. di alto livello e inoltre quasi tutti i membri della nazionale erano qui in Engadina. Vi era così sempre la possibilità di fare nuovamente allenamenti in compagnia, per esempio correndo sulle montagne o facendo intervalli.
Inizialmente non ho ancora ripreso la quantità di corsa che avevo prima dell’infortunio, ma settimana dopo settimana sono tornato a correre ormai come prima e questo è uno dei punti più importanti di questo periodo. Oltre a ciò anche la forma sembra crescere di nuovo, dopo che i primi allenamenti veloci a corsa mi hanno fatto cadere le braccia nel vedere quanto ero diventato più lento. Ma come mi hanno detto i miei allenatori, dopo un paio di settimane sono tornato a correre anche in pista di nuovo dei tempi soddisfacenti, combinando questo con dei bei longjogg, scoprendo nuove vie come la risalita da Poschiavo al Bernina, le ultime settimane sono state un bel cambiamento in positivo.
Inoltre, abbiamo poi avuto la possibilità di correre delle prime piccole gare grazie a “La Chasse Neutrass”. Le prime tappe erano in Engadina Bassa con una middle a Susch-Lavin e due sprint a Ftan e Sent. È stato bello potere correre nuovamente delle C.O. veloci non solo come allenamenti, e i risultati delle sprint sono stati una bella motivazione vedendo che almeno le routine in paese sembrano essere ancora lì. Nel bosco invece a livello tecnico il lavoro da fare sembra essere molto grande, anche vedendo gli altri allenamenti fatti. Spero di fare dei miglioramenti già il prossimo weekend con le prossime tappe finali di questa serie, sul Gurnigel con una long e nel Toppwald con una gara a caccia.
Nel prossimo periodo potrò poi concentrarmi sempre più sugli allenamentim godendomi l’Engadina con qualche puntata più in basso in Svizzera. Con l’uni ho infatti finito di lavorare a metà giugno, ora sono solo in attesa dei risultati che spero siano positivi per confermare la fine del bachelor. Inoltre, diversi lavori di traduzione stanno pian piano finendo e così dovrei potermi godere un po’ di più il tempo libero in questa estate in Svizzera.
Maledetto virus! con la forma nella sprint avresti fatto una gran gara in Danimarca! Ci vediamo in Slovacchia il prossimo anno!