Quest’anno ho provato ad inserire qualcosa di un po’ diverso nella preparazione alla stagione di C.O. Con l’idea di fare un certo tipo di allenamenti fino a febbraio ho deciso di correre la mezza maratona di Barcellona per avere un test intermedio. Con un tempo di 1h08’31” posso essere abbastanza soddisfatto considerando il lavoro fatto, anche se speravo di potere correre un pochino più veloce.
Durante la prossima stagione, la mia priorità è di riuscire a migliorarmi ulteriormente nelle gare sprint così da potere partecipare nuovamente a delle gare internazionali. La scorsa stagione ci ero arrivato molto vicino e quindi non volevo stravolgere completamente il mio sistema di allenamento che nonostante non abbia portato ai risultati voluti negli ultimi anni, penso mi ha comunque dato un buon livello di base. Spero inoltre che il lavoro che provo a svolgere a livello fisico per le sprint mi aiuterà a fare finalmente anche delle prestazioni di cui posso essere personalmente contento nelle gare nel bosco.
L’idea
L’idea per la preparazione alla nuova stagione era di avere una prima fase con allenamenti intensivi con un volume un po’ maggiore, ma un po’ più “controllati” nella velocità rispetto agli anni passati, e lavorare maggiormente sui ritmi più alti in seguito, abbinandola anche a più allenamenti tecnici. Questo tipo di allenamento durante la prima parte della preparazione si adattava abbastanza ad una gara di corsa più lunga, e da diverso tempo volevo mettermi alla prova su una gara di corsa di 10km o una mezza maratona. Era quindi un’ulteriore motivazione pormi un obiettivo intermedio così da “rompere” un po’ la lunga preparazione fino alle prime gare di C.O. importanti di maggio.
La scelta della gara si è basata in primo luogo sulla data. Volevo avere un blocco di circa 3 mesi di allenamento alle spalle e avere in seguito abbastanza tempo per cambiare l’allenamento in direzione di una velocità più alta e di un maggiore numero di allenamenti tecnici. Il periodo doveva quindi essere idealmente metà-fine febbraio. Le possibili gare non erano quindi molte e per la decisione finale ho considerato in aggiunta il livello della gara, il tipo di percorso e il viaggio da fare. Ho così scelto Barcellona. Da un lato mi motivava partecipare ad una delle grandi gare su strada, ma speravo anche che con l’alta densità di atleti con un tempo potenzialmente attorno al mio, avrei avuto delle buone possibilità di farmi aiutare a tenere la velocità voluta.
L’obiettivo a livello di tempo che mi sono posto era basato sulla mia prestazione alla Morat-Fribourg dello scorso anno. Era però difficile stimare se riuscissi ad essere in una forma simile già a febbraio senza fare molto a velocità più alta, ma speravo che con un maggiore volume potessi ottenere un effetto simile. Con una gara ottimale speravo quindi di scendere sotto a 1h07’ e con una gara normale sotto a 1h08’.
La preparazione
Come detto precedentemente, il punto principale durante la preparazione era di avere degli allenamenti intensivi più lunghi ma meno veloci degli inverni passati. Ho fatto anche alcuni altri piccoli cambiamenti nell’allenamento di forza e il numero di allenamenti con cartina è stato estremamente basso, ma per il resto in questa fase non mi sono discostato molto dagli anni precedenti. Infatti, l’idea era di integrare la gara in quella che volevo fosse la preparazione per la stagione di C.O. e non di ottimizzare ogni dettaglio degli allenamenti per questa gara.
In generale, l’allenamento fatto è stato solido. Sono riuscito a tenere una certa costanza da inizio novembre fino a febbraio. Ho lottato un po’ con dei fastidi ai polpacci/sorta di shin splints con cui sto convivendo da agosto e che alternano una o due settimane buone ad altre meno buone senza mai però bloccarmi completamente. Il volume di corsa non era quindi particolarmente alto, ma ho fatto diversi allenamenti con ca. 10-12km intensivi. La velocità non era tuttavia mai quella voluta/sognata per la mezza maratona perché volevo stare piuttosto sul lato sicuro durante la preparazione. Per avere comunque qualche input diverso per il corpo ho fatto un paio di cross, una gara in città e un paio di allenamenti molto corti ma veloci. Non ho invece avuto lunghi periodi di malattia come gli altri anni in questo periodo e questo ero un punto molto importante. Vi sono stati alcuni periodi un po’ così così verso Natale e nelle ultime due-tre settimane prima della gara, ma alla fine sono riuscito ad essere in salute la mattina della gara.
La gara
Domenica 11 febbraio alle 8.30 siamo partiti. È stata una gara dura. La mezza maratona trovo, ancor di più dopo questa prima esperienza, sia una gara piuttosto veloce, anche se di resistenza. Penso che con un tempo di gara poco sopra all’ora si ha relativamente poco da gestire e si deve riuscire a tenere il ritmo voluto dall’inizio. Queste almeno sono le mie sensazioni, chi ha più esperienza in questo tipo di gara magari mi smentirà. Comunque, ho lottato molto e fin dall’inizio non era un ritmo così piacevole. Dopo alcune fasi negative nei primi chilometri, verso il 10° km passato in ca. 32’20”, mi sono reso conto che il corpo bene o male tenesse ancora quel ritmo e così per 4-5 chilometri sono riuscito ad andare con maggiore positività. Gli ultimi 5-6 chilometri sono però poi stati veramente duri, in questa fase cercavo di dare ancora tutto quello che avevo, senza però superare un certo limite visto che le cosce sembravano avere dei crampi da un momento all’altro se aumentavo un po’ troppo l’intensità. Sono poi riuscito a chiudere in 1h08’31”, tenendo un ritmo relativamente costante con probabilmente un leggero calo attorno ai km 14-18, ma comunque in generale lontano dal ritmo necessario per stare sotto ai 67’.
Alcune condizioni non del tutto influenzabili e che fanno parte della corsa non erano del tutto ottimali, ma con questo si deve convivere in gara e penso di avere dato il meglio di me stesso. Purtroppo, c’era un vento abbastanza forte. La mia speranza era di potere correre maggiormente in gruppo in modo da risparmiare energia per il finale. La fase iniziale (uno dei miei dubbi nel scegliere Barcellona) non è però stata ideale. Anche andando nel mio blocco 10’ prima della partenza sono partito molto indietro, molto più di quello che mi aspettassi e le prime centinaia di metri erano molto caotiche e lente, così che non avevo un ritmo molto regolare e cercavo di superare più persone possibili. Il problema è stato che così i gruppi con il ritmo che avrei voluto correre erano già molto più avanti e ho dovuto lavorare, in parte contro vento, nell’avanzare da un gruppo all’altro senza mai trovarne uno ideale. Questo è forse costato un po’ di energia, ma, come detto, fa parte dell’esperienza e l’importante era dare il meglio di me stesso indipendentemente dalle condizioni esterne.
Conclusioni/prossimo futuro
Posso essere soddisfatto dell’energia che ho investito in gara e sono sicuro di avere dato tutto. Già gli ultimi chilometri di gara ero piuttosto sofferente e appena dopo l’arrivo avevo poche parti delle gambe e della schiena che non facevano male e anche il freddo che avevo indicava che l’energia rimasta era poco. Ci ho messo quasi una settimana a ritrovare delle normali sensazioni sia durante il giorno che in allenamento, e questo mi è raramente successo in seguito ad una gara. Penso possa essere legato all’allenamento fatto che era una buona base, ma mancava forse qualcosa in più a livello di volume per sopportare meglio questo sforzo. Ma come descritto sopra non volevo esagerare in questo anche a causa di alcuni problemi alle gambe.
Riguardo al tempo ottenuto, penso che rispecchi più o meno quello che ho allenato. Penso che sia un’indicazione che su distanze di questo tipo difficilmente riesci ad andare ad una velocità più alta di quella che hai generalmente in allenamento e nel mio caso avevo deciso di non volere prendere troppi rischi nella preparazione e quindi accetto il risultato. Magari con condizioni di gara ottimali si può riuscire a limare 2-3” al chilometro, ma raramente le si hanno.
In generale, sono contento di potere avere fatto questa esperienza a correre una gara di questo tipo in uno degli eventi del suo genere più grandi d’Europa. Alla fine, si corre anche soprattutto per questo tipo di esperienze e questa rimarrà sicuramente nella mia testa.
Il risultato di questa gara mi dice che la base costruita in questi primi mesi di preparazione dovrebbe essere piuttosto buona. Dopo avere (spero) recuperato da questa gara è già tempo del primo campo di allenamento per passare alla prossima fase con più carta in mano e pian piano una velocità più alta. Spero che la settimana di sprint vicino a Malaga assieme a Pyrintö lancerà al meglio i prossimi mesi.