Sono passati due mesi dall’ultimo articolo. Il mio programma è stato molto pieno, così che non ho avuto molte possibilità di scrivere qualcosa. Ora però la stagione è iniziata a tutti gli effetti e gli allenamenti e le esperienze dell’ultimo periodo devono servirmi per potere fare con tranquillità quello per cui mi sono preparato.
Durante la pausa dall’uni, con un solo esame da preparare e fare (andato bene come quelli ad inizio gennaio ;), sono stato abbastanza tanto a casa in Ticino. Ho fatto qualche allenamento in più con la cartina rispetto al solito in questo periodo, sfruttando anche gli Stützpunkt della nazionale o anche una giornata a tema middle nel mitico “Fürsti”.
In febbraio ho avuto un primo test fisico con il cross 5 mulini. Era diversi anni che lo vedevo in televisione e mi attirava molto poterlo correre almeno una volta, visto il suo percorso particolare che passa appunto attraverso dei mulini, anche con piccole scalette e curve a gomito. Inoltre essendo un cross internazionale il livello è estremamente alto, con alcuni dei migliori atleti al mondo. Posso tranquillamente dire che non sono
rimasto per nulla deluso da questa gara, è sicuramente il cross più bello che abbia corso. Fisicamente è molto impegnativo, visti gli abbondanti 11 km da percorrere, ma ne vale la pena, anche se il primo giro può tagliarti le gambe, vista la partenza sotto ai 3’/km nelle prime centinaia di metri. Ho però avuto la fortuna di trovarmi con un altro atleta dal secondo giro che aveva il mio passo e che mi ha tirato un po’ facendomi recuperare un po’ di energie anche mentali, così che poi nel quarto e ultimo giro ho potuto dare ancora tutto e guadagnare addirittura un paio di posizioni! Direi quindi che questo test l’ho passato bene ed ero quindi pronto per i tre giorni seguenti con in programma un mini campo sprint Ticino.
La preparazione del campo non è stata evidente ed è costata sicuramente qualche energia, ma vedendo che anche gli altri partecipanti l’hanno apprezzato, mi ha reso piuttosto contento. Inoltre, cosa più importante, ho potuto rinfrescare e lavorare intensamente sulla tecnica sprint. Grazie ai molti allenamenti fatti, si poteva lavorare su quello che non ha funzionato nell’allenamento prima. Chiaramente è stato un blocco molto intenso anche dal punto di vista fisico, ma sentivo di reggerlo piuttosto bene.
La settimana e mezza seguente era impostata per recuperare un po’ da questi sforzi, e ne avevo proprio bisogno perché corpo e testa hanno impiegato un attimo per assorbire bene lo sforzo fisico e tecnico fatto. In questo periodo ho anche avuto l’inizio del nuovo semestre che vuole sempre dire: riabituarsi alla routine scolastica, avere lavori da consegnare, … oltre agli allenamenti. Ma in programma avevo anche l’annuale visita medica della nazionale con test sul tapis roulant. Anche da questo test ho ricevuto un buon feedback, vedendo che il lavoro di base fatto in inverno, ma in generale nell’ultimo anno, è visibile anche a livello di puri dati numerici fisici. Vi sono ancora elementi su cui lavorare, ma un piccolo passo l’ho fatto.
A fine febbraio sono quindi potuto partire con piena fiducia per LA settimana di campo d’allenamento dell’inverno: il campo in Spagna con la nazionale. Quando durante l’inverno vai a fare una singola settimana al sud, sei ancora più motivato e speri di avere la settimana più soleggiata e calda. Purtroppo la meteo non era completamente dalla nostra parte e di sole ne abbiamo visto relativamente poco, soprattutto, ad una mezza giornata di bello seguiva una mezza con vento e pioggia. Siamo comunque stati abbastanza fortunati perché eravamo poche volte all’esterno nel momento in cui pioveva di più, e le temperature erano comunque piacevoli, soprattutto in confronto a quelle che si registravano nello stesso periodo in Svizzera. Il bilancio della settimana è comunque stato molto buono in quanto ho potuto fare molta CO e seguire il programma che mi ero
prefissato senza arrivare al limite come l’anno scorso, anzi sono riuscito a fare passare un piccolo raffreddore e mal di gola con cui ero arrivato. Dal punto di vista fisico ho visto di essere dovevo volevo e tecnicamente ero anche a buon punto. È forse soprattutto il mentale che doveva essere affinato ancora un po’ per riuscire a mettere in pratica quello che so fare anche nelle gare e non finire come nella middle AOM a fare errori giganti. Ma la reazione nella sprint alla sera, anche se non ancora ottima, mi ha comunque dato segnali positivi.
Di ritorno dalla Spagna l’obiettivo numero uno era di recuperare e fare assorbirre al corpo la buona settimana d’allenamenti. Purtroppo non è andata proprio come previsto. Il carico di lavoro dell’uni nelle settimane seguenti era maggiore di quello che pensavo e così il riposo era meno del sperato e a questo si è aggiunto, pochi giorni dopo il rientro, un piccolo problema a tendine d’achille e polpaccio durante una normale corsa (forse a causa del passaggio da terreno sabbioso a duro). Ho quindi fatto quattro giorni completi di pausa per non rischiare niente, visto che un problema del genere, se degenera, può bloccarti a lungo. Avendo un corso G+S durante quei giorni, la testa ha potuto pensare ad altro e per fortuna non era così grave, riiniziando un po’ tranquillo sono potuto tornare ai normali allenamenti. Ho così potuto partecipare ancora al Stützpunkt in Ticino con la nazionale con un programma piuttosto intenso, vi era l’ultimo saliscendi e alcuni allenamenti intensi tra il venerdì e il martedì. Per aggiungere qualche difficoltà visto che non era abbastanza, ho dovuto andare al lunedì mattina a Zurigo con ritorno in tarda serata a Lugano, per fare una lezione e un esercizio obbligatorio all’uni.
Dopo la sprint relay a Cadro si trattava di recuperare un po’ di energie, anche se con la scuola ero sempre abbastanza impegnato, ed essere più o meno fresco per il primo weekend nazionale. Sul programma vi erano i campionati svizzeri notturna (NOM) a Gelterkinden e una nazionale middle nel Grossholz.
I NOM sono sempre una gara particolare, e avevo tenuto conto che avrebbero potuto darmi qualche feedback negativo, e così purtroppo è stato. La mia prestazione tecnica è stata di livello molto basso e non sono mai entrato in un buon ritmo di gara in generale, nonostante piccoli crampi mi indicassero che non ero in giro così piano. Un punto positivo è il non avere avuto grandi problemi di pancia come al solito in occasione di questa gara, anche se una volta arrivato finalmente a letto il corpo ha iniziato a smaltire la lunga gara. La dormita è stata quindi corta (anche per il cambio dell’ora) e poco profonda, nonostante ciò il giorno seguente non solo la testa era pronta per fare una gara all’attacco, ma anche il corpo non sembrava essere troppo ko. Ne è risultata una gara abbastanza buona, anche se un errore di un minuto in una middle ti manda velocemente indietro. Lo prendo quindi come stimolo a fare ancora meglio nelle prossime gare.
La stagione è quindi lanciata. Settimana prossima vi saranno già alcune delle gare più importanti della stagione, con i primi Testlauf in Ticino. Il programma è molto molto intenso, inizieremo con un 5000m il lunedì di pasqua ad Aarau e continueremo dal venerdì alla domenica con la sprint a Novaggio e rerun sprint (nuovo formato per quest’anno, dove correremo una normale sprint alla mattina e la dovremo ricorrere al pomeriggio con la possibilità di analizzare GPS e split times per un’ora), la middle a Sonvico e la long a Cima di Medeglia.
Il grosso del lavoro fisico e tecnico è stato fatto e nei prossimi ultimi giorni si tratta di essere pronto con la testa per riuscire a fare in gara quello che so fare. Dal punto di vista fisico infatti da sabato non vi saranno più grandi carichi e si tratterà di riposarsi anche un po’. Ma le gare rimangono comunque il momento più bello della stagione, quando puoi veramente raccogliere i frutti di quello che hai allenato prima e potere uscire dal bosco o dal paese dicendo, “ho fatto quello che volevo e potevo fare”, anche se in alcuni momenti della gara non sarà così piacevole quando il corpo sarà al suo limite e non vorrebbe fare altro che fermarsi e fare un bel riposino sotto al sole 😉
PS: Chi si chiede cosa ha a che fare il titolo con tutto questo … beh un senso c’è e non è la prima frase che ho sentito stamattina uscito dal letto :P.